INNI MILITARI E PATRIOTTICI
ADDIO DEL BERSAGLIERE
Addio, mia bella, addio,
lo dissi nel partire, al mio tesor;
ti lascio il cuore mio
m'aspetta il Re sul campo dell'onore …
Essa piangeva e sospirava,
mentre la bocca io le baciava :
sul petto avevo il nastro tricolore
e dentro il core il sogno dell'amore !…
Addio, mia bella, addio,
cantava nel partir la gioventù,
e nel partir pensavo, se ritorno più !
Ora son qui, sulla frontiera,
ed il mio core aspetta e spera …
e guardo sospirando, cielo e mare
ma non so quando potrò ritornare.
Addio, mia bella, addio,
le sussurrai, stringendola al mio cuor:
non piangere, amore mio,
chi muore per la Patria, no, non muor.
"Va pure, disse, ti salvi Iddio
ma se non torni al fianco mio,
anch'io morrò, lo giuro sul mio onore:
io morirò per te, mio dolce amore !"
ADDIO DEL VOLONTARIO
Addio, mia bella, addio!
L'armata se ne va;
se non partissi anch'io
sarebbe una viltà.
Non pianger, mio tesoro,
forse ritornerò;
ma se in battaglia io morrò,
in ciel ti aspetterò.
La spada, le pistola,
lo schioppo l'ho con me,
coll'apparir del sole
io partirò da te.
Il sacco preparato
Sull'omero mi sta;
son uomo e son soldato:
Viva la libertà!
Non è fraterna guerra
La guerra ch'io farò:
dall'italiana terra
lo straniero caccerò.
L'antica tirannia
Grava l'Italia ancor,
io vado in Lombardia
incontro all'oppressor.
Saran tremende l'ire,
grande il morir sarà!
Si muoia, è un bel morire,
morir per libertà!
Tra quanti moriranno
Forse anco io morrò;
non ti pigliar affanno,
da vile non cadrò.
Se più del tuo diletto
Tu non udrai parlar.
Perito di moschetto,
per lui non sospirar.
No; tu non resti sola,
ti resta un figlio ancor:
nel figlio ti consola,
nel figlio dell'amor.
Suonò la tromba, addio,
l'armata se ne va:
un bacio al figlio mio;
Viva la libertà.
AL COMANDO DEI NOSTRI UFFICIALI
Al comando dei nostri ufficiali
caricheremo cartucce a mitraglia,
ma se per caso il colpo si sbaglia
a baionetta l'assalto farem.
Tu nemico che sei tanto forte
fatti avanti se hai del coraggio
e se qualcuno ti lascia il passaggio
noi altri Alpini fermar ti saprem.
O care mamme che tanto tremate
non disperate pei vostri figlioli
che qui sull'Alpe non siamo noi soli,
c'è tutta Italia che a fianco ci sta!
ALLA MATINA SI GHE' 'l CAFE'
Pasta fagioli e ceci:
come farò se non ce n'ho?
Dopo la guerra, dopo la guerra
Come farò, io non lo so!
Dopo la guerra ti pagherò.
Alla matina si ghè 'l cafè
ma senza zucchero perché non c'è.
A mangiar poc
se resta stracc
se diventa fiacc
se peu più andar
bon parèi!
A mezzogiorno la pasta c'è
L'è tutta colla da cartolè.
A mangiar poc
se resta stracc
se diventa fiacc
se peu più andar
bon parèi!
E alla sera il brodo c'è
L'è acqua calda da lavà i pè!
A mangiar poc
se resta stracc
se diventa fiacc
se peu più andar
bon parèi!
CANTO DEI VOLONTARI
Testo di N. Vitali, Musica di S. Allegra - Versione originale
Quando la bella mia m'ha salutato,
piangendo m'ha donato il Tricolore:
il bianco, ha detto, è il pianto che ho versato,
il rosso è tutto il fuoco del mi' amore.
E il verde è la speranza
Che un dì, ritornerai,
e allor mi sposerai,
se morta non sarò.
Ma non tornar
Se per la Patria bella
Di libertà la stella
Lassù nel cielo non brillerà.
E se avverrà
Che in mezzo alla battaglia
Ti uccida la mitraglia
Un bacio mio ti raggiungerà!
La mia bandiera porterai sul petto
Allor che attaccherete l'invasore
E la difenderai con tuo moschetto
E la difenderai col tuo valore.
Un bacio, un giuramento,
e va in combattimento
e quando tornearai,
la vita ti darò.
CANTO DEI VOLONTARI
Testo di N. Vitali, Musica di S. Allegra - Versione di attualità
Quando la bella mia m'ha salutato,
coi tre colori della mia bandiera
un grande fazzoletto ha ricamato
da metter sulla mia camicia nera.
Speranza. Fede, amore,
mi stanno sopra al petto
accanto al mio moschetto
che strada mi farà.
Bel morettin
Se il Tricolor ti piace
La libertà e la pace
Italia bella ti donerà:
bel morettin
solleva la tua mano,
saluta da romano,
noi ti portiamo la civiltà.
Quando la bella mia m'ha salutato,
ha colto tante rose nel giardino,
m'ha fatto un grande fascio profumato
perché le porti in dono all'abbissino.
Le rose io te le porto,
son belle ed ottobrine,
ma se vorrai le spine,
le spine io ti darò.
Bel morettin
Se il Tricolor ti piace
La libertà e la pace
Italia bella ti donerà:
bel morettin
solleva la tua mano,
saluta da romano,
noi ti portiamo la civiltà.
CANZONE DEL GRAPPA
Monte Grappa, tu sei la mia Patria,
sovra a te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende,
i fratelli che a guardia vi stan.
Contro a te già s'infranse il nemico,
che all'Italia tendeva lo sguardo,
non si passa in cotal baluardo
affidato agli italici cor.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che l'Italia ci fa ritornar.
Le tue cime fur sempre vietate
Per il piè dell'odiato straniero,
dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero
che pugnando più volte tentò.
Qual la candida neve che l' inverno
ti ricopre di splendido ammanto,
tu sei puro ed invitto col vanto
che il nemico non lasci passar.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che l'Italia ci fa ritornar.
O montagna, per noi tu sei sacra:
giù di lì scenderanno le schiere,
che irrompenti a spiegate Bandiere
l'invasore dovranno scacciar.
E i giorni del nostro servaggio
Che scontammo mordendo nel freno,
in un forte avvenire sereno
noi ben presto vedremo mutar.
Monte Grappa, tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che l'Italia ci fa ritornar.
DOVE SEI STATO?
La Celestina
in cameretta,
la Celestina
in cameretta
che ricama rose e fior.
Vieni da basso
o Celestina;
vieni da basso
o Celestina,
ch'è rivà
il tuo primo amor …
Sì, l'è rivato
ieri sera,
si l'è rivato
ieri sera,
con la corsa
del vapor …
Se l'è rivato
lassè ch'el riva.
Se l'è rivato
lassè ch'el riva
mi son pronta
a far l'amor …
Dove sei stato,
mio bell'alpino;
dove sei stato
o bell'alpino,
che ti ha
cambià color?
L'è stata l'aria
dell'Ortigara
L'è stata l'aria
de l'Ortigara
che mi ha
cambià color.
Sul Monte Nero,
c'è una tormenta
sul Monte Nero
c'è una tormenta
che mi ha
cambià color.
Là sul Pasubio
c'è un barilotto,
là sul Pasubio
c'è un barilotto
che mi ha
cambià color.
Sul Monte Grappa
c'è una bombarda,
sul Monte Grappa
c'è una bombarda
che mi ha
cambià color.
E' stato il fumo
della mitraglia,
è stato il fumo
della mitraglia
che mi ha
cambià color.
Ma i tuoi colori
Ritorneranno,
i tuoi colori
ritorneranno
questa sera
a far l'amor!
Far l'amore,
ci vuol vent'anni;
a far l'amore
ci vuol vent'anni
e una bambina
e del buon vin.
Una bambina
appassionata,
una bambina
appassionata
e occhi azzurri
e cavei d'or.
Si fa l'amore
sSenza malizia,
si fa l'amore
con una mano in man
e gli occhi
volti al ciel.
Lassù nel cielo
Ci stan le stelle
Si contano tra loro
Le storielle
Nelle notti oscure.
Si contan tante
Storie d'amore,
ripetono quello
che leggono
in fondo
ad ogni cuor.
In fondo al cuore
Ci son segreti;
solo una mamma
ed una stella
li san leggere
e capir.
O Teresina,
sei la mia bella,
guarda nel mio cor,
ci troverai
un fiorellin
di amor.
Un fiorellino
Fatto di sogni,
un fiorellino
fatto di sogni
e di speranze
e di dolor.
Fatto di sogni
Sognati in cielo,
di dolori patiti,
in terra
su pei monti
a far la guerra.
Ma i tuoi dolori
ti passeranno,
ma i tui dolori
ti passeranno
questa sera
a far l'amor.
ERA UNA NOTTE CHE PIOVEVA
Era una notte che pioveva
e che tirava un forte vento;
immaginatevi che grande tormento
per un Alpino che sta a vegliar!
A mezzanotte arriva il cambio
accompagnato dal capoposto:
"Oh sentinella torna al tuo posto
sotto la tenda a riposar!"
Quando fui stato ne la mia tenda
sentii un rumore giù per la valle,
sentivo l'acqua giù per le spalle,
sentivo i sassi a rotolar.
IL 29 LUGLIO
Il ventinove luglio
quando che matura il grano
è nata una bambina
con una rosa in mano.
No l'era paesana
e nemmeno cittadina,
è nata in un boschetto
vicino alla marina.
Vicino alla marina
là dov'è più bello stare,
si vede i bastimenti
a navigar sul mare.
Per navigar sul mare
ci voglion le barchette
a far l'amor di sera
ci vuol le ragazzette.
Le ragazzette belle
l'amor non lo san fare
noi altri bravi alpini
glie lo farem provare.
Glielo faremo fare
alle quattro di mattina
e li farem provare
la vera vita alpina.
IL CAPITANO DELLA COMPAGNIA
Il capitano della compagnia
a manda a dire ai suoi soldà
che è ferito non può venire
e i suoi soldati li vuole là.
I suoi soldati gli manda a dire
che c'è il ghiaccio da traversare,
ma colla corda o senza corda
i suoi soldati andranno là.
Cosa comanda signor Capitano?
I suoi soldati eccoli qua.
Cosa comanda signor Capitano?
I suoi soldati eccoli qua.
Io comando che la mia vita
in cinque pezzi la dovete far.
Io comando che la mia vita
in cinque pezzi la dovete far.
Il primo pezzo al Re d'Italia
che si ricordi dei suoi soldà.
Il primo pezzo al Re d'Italia
che si ricordi dei suoi soldà.
Il secondo pezzo alla mia mamma
che si ricordi del suo figlio alpin.
Il primo pezzo al Re d'Italia
che si ricordi dei suoi soldà.
Il terzo pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
Il terzo pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
Il quarto pezzo al battaglione
che si ricordi del suo Capitan.
Il terzo pezzo alla mia bella
che si ricordi del suo primo amor.
Il quinto pezzo alla montagna
che si le fiorisca di rose e fior.
Il quinto pezzo alla montagna
che si le fiorisca di rose e fior.
INNO A GARIBALDI
All'armi! All'armi!
Si scopron le tombe, si levano i morti:
I martiri nostri son tutti risorti!
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome.
La fiamma ed il nome d'Italia nel cor!
Veniamo, veniamo! Su o giovani schiere,
su al vento per tutto le nostre bandiere,
su tutti col ferro, su tutti col fuoco,
su tutti col fuoco d'Italia nel cor!
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi,
ritorni qual era la terra dell'armi!
Di cento catene ci avvinser la mano
ma ancor di Legnano sa i ferri brandìr!
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescon al gioco le stirpi di Roma:
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppo con gli anni che dura il servir!
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
Le case d'Italia son fatte per noi.
E' là sul Danubio la casa de' tuoi!
Tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figlioli per noi li vogliam!
Son l'Alpi e i due mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompian gli Appennini:
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera per tutto innalziam.
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
Sian mute le lingue, sian pronte le braccia:
soltanto al nemico volgiamo la faccia;
e tosto oltre i monti si andrà lo straniero,
se tutta un pensiero l'Italia sarà.
Non basta il trionfo di barbare spoglie,
si chiudan ai ladri d'Italia le soglie.
Le genti d'Italia son tutte una sola,
son tutte una sola le cento città.
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
Se ancora dell'Alpi tentasser gli spaldi,
il grido d'allarmi darà "Garibaldi".
E s'arma allo squillo che vien da Caprera,
dei mille la schiera che l'Etna assaltò.
E dietro alla rossa vanguardia dei bravi
Si muovan d'Italia le tende e le navi:
già rotto sull'orma del fido guerriero
l'ardente destriero Vittoria spronò.
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
Per sempre è caduto degli empi l'orgoglio,
a dir - Viva Italia - va il Re in Campidoglio:
la Senna e il Tamigi saluta ed onora
l'antica signora che torna a regnar.
Contenta del regno fra l'isola e i monti
soltanto ai tiranni minaccia le fronti:
dovunque le genti perquota un tiranno
suoi figli usciranno per terre e per mar.
Va fuori d'Italia, va fuori ch'è l'ora:
Va fuori d'Italia, va fuori o stranier.
INNO A ROMA
Versi di Fausto Salvatori, musica di Giacomo Puccini
Roma divina, a te sul Campidoglio
dove eterno verdeggia il sacro alloro,
a te, nostra fortezza e nostro orgoglio,
ascende il coro.
Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte
il sol che nasce su la nuova storia,
fulgida in arme all'ultimo orizzonte
sta la vittoria.
Sole che sorgi libero e giocondo,
sul Colle nostro i tuoi cavalli doma:
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma!
Per tutto il cielo è un volo di bandiere
e la pace nel Mondo oggi è latina.
Il Tricolore canta sul cantiere,
su l'officina.
Madre di messi e di lanosi armenti:
d'opere schiette e di pensose scuole,
tornano alle tue case i reggimenti.
E sorge il sole.
Sole che sorgi libero e giocondo,
sul Colle nostro i tuoi cavalli doma:
tu non vedrai nessuna cosa al mondo
maggior di Roma!
INNO DEGLI SCIATORI
Testo di Corrado Venini, musica di V. Barravalle
Sui lucenti tersi campi
Del venaio sconfinato
Sorridenti al nostro fato
Noi corriam senza timor.
Delle altezze conquistate
E tra nembi e nevicate
Raddoppiamo il nostro ardor.
Per chine ripide vertiginose
Cantando scivola lo sciator;
de' pini il fremito, l'azzurro cielo
a lui riempiono di gioia il cor!
Quando il sol splende radioso
Su per l'erta faticata
O co luce delicata
A noi l'astro bianco appar,
allor squilla il nostro riso
come squilla una fanfara,
lieto riso che rischiara,
che de' forti è una virtù.
Per chine ripide vertiginose
Cantando scivola lo sciator;
de' pini il fremito, l'azzurro cielo
a lui riempiono di gioia il cor!
Se un nemico corre all'armi
Per violare il patrio suolo
Di noi tutti accorrerà
Se morrem, morrem da prodi
Su nell'alto fra la neve,
e la morte sarà lieve
perché Italia lo vorrà!
Per chine ripide vertiginose
Cantando scivola lo sciator;
de' pini il fremito, l'azzurro cielo
a lui riempiono di gioia il cor!
INNO DEL "SAN MARCO"
Testo di M. Rosselli, musica di V. Musso
Noi vedevam
ogni mattin
Splendere d'or
Tutta Trieste al nuovo sol.
Vedevam l'ala tricolor
Sul golfo inter
Senza timor sciogliere il vol.
Ma un dì dovemmo il suol
Redento abbandonar.
Nell'uragan
Parea per duol piangere il ciel,
parea urlar
d'ira e d'orrore il mar.
Calato è l'invasor
Dai monti fino al mar:
Venezia, amor 'ogni Italian,
fra i marmi e l'or
già del cannon
ode vicino il tuon.
No! Lo giuriam sui capi bianchi
Delle nostre madri, no!
Lo giuriam per gli stellanti
occhi dei nostri Amor,
l'onor che l'Italia a noi
volle affidar custodirem sacro tesor:
Iddio lo vuol
Libereremo il nostro suol!
LA RIVISTA DELL'ARMAMENTO
E le giberne che noi portiamo
son portacicche di noi soldà.
E tu biondina capricciosa garibaldina
tu sei la stella di noi soldà.
E la gavetta che noi portiamo
è la cucina di noi soldà.
E tu biondina capricciosa garibaldina
tu sei la stella di noi soldà.
E la borraccia che noi potiamo
è la cantina di noi soldà.
E tu biondina capricciosa garibaldina
tu sei la stella di noi soldà.
E le stellette che noi portiamo
sono disciplina di noi soldà.
E tu biondina capricciosa garibaldina
tu sei la stella di noi soldà.
LA VIOLETTA
E la Violeta la va la va,
la va sul campo, la s'era 'nsògnada
che gh'era 'l so Gigin che la rimirava.
Perché tu mi rimiri, Gigin d'amor?
Io ti rimiro perché tu sei bella,
se tu vuoi venire con me alla guerra.
No no con te alla guerra non voi venir,
non voi venire con te alla guerra
perché si mangia male e si dorme per terra.
L ' ARDITO
L'ardito è bello, l'ardito è forte,
ama le donne, beve il buon vin;
per le fiamme color di morte
trema il nemico quando è vicin!
Avanti, Ardito,
le fiamme nere,
son come simbolo
fra le tue schiere,
scavalca i monti,
divora il piano,
pugnal fra i denti
e bombe a mano …
Fiamme nere, avanguardia di morte
Siam vessillo di lotta e d'orror,
siam l'orgoglio mutato in coorte
per difendere d'Italia l'onor!..
Avanti, Ardito,
le fiamme nere,
son come simbolo
fra le tue schiere,
scavalca i monti,
divora il piano,
pugnal fra i denti
e bombe a mano …
Quante volte fra tenebre folte
Bella notte estraemmo il pugnal,
fra trincee e difese sconvolte
da la mischia cruenta e fatal!
Avanti, Ardito,
le fiamme nere,
son come simbolo
fra le tue schiere,
scavalca i monti,
divora il piano,
pugnal fra i denti
e bombe a mano …
Mamma non piangere se c'è l'avanzata
Tuo figlio è forte su in alto il cuor!..
Asciuga il pianto mia fidanzata,
che nell'assalto si vince o si muor!
Avanti, Ardito,
le fiamme nere,
son come simbolo
fra le tue schiere,
scavalca i monti,
divora il piano,
pugnal fra i denti
e bombe a mano …
Una stella ci guida: la sorte!
E ci avvincon tre fiamme d'amor,
tre parole di fede e di morte:
il pugnale, la bomba ed il cor!
Avanti, Ardito,
le fiamme nere,
son come simbolo
fra le tue schiere,
scavalca i monti,
divora il piano,
pugnal fra i denti
e bombe a mano …
MARCIA REALE
Viva il Re!
Viva il Re!
Viva il Re!
Del suo nome ne la gloria
ha l'Italia la sua storia,
nel suo nome di Savoia
è racchiuso tutto il suo avvenir.
Nei momenti tristi di perigli
Sempre egli ha vegliato sui suoi figli;
viva il Re che della nostra Italia bella
è simbolo di gloria e libertà.
Nel suo glorioso nome
i nostri padri un giorno
sfidarono la morte
stretti ai suoi padri intorno.
Oggi è alfin l'Italia
Libera dai monti al mar,
schiavi i figli più non vede a lacrimar …
Ma se da lungi un giorno
ritornasse l'oppressor,
al nostro Re d'intorno
lotteremo con onor!
MONTE CANINO
Non ti ricordi, quel mese d'aprile,
quel lungo treno che andava al confine,
che trasportavano migliaia degli Alpini:
su, su correte, è ora di partir.
Dopo tre giorni di strada ferrata
ed altri due di lungo cammino
siamo arrivati sul Monte Canino
e a ciel sereno ci tocca riposar.
Se avete fame guardate lontano,
se avete sete la tazza alla mano,
se avete sete la tazza alla mano
che ci rinfresca la neve ci sarà.
MONTE PASUBIO
Su la strada del Monte Pasubio
bomborombom bom bomborombom,
lenta sale una colonna
bomborombom bom bomborombom,
L'è la marcia de chi non torna
De chi se ferma a morir lassù.
Ma gli Alpini non hanno paura
bomborombom bom bomborombom.
Su la cima del monte Pasubio
bomborombom bom bomborombom,
solo i denti che ze 'na miniera
bomborombom bom bomborombom.
Ze i Alpini cha scava e spera
De ritornare a trovar l'amor.
Ma gli Alpini non hanno paura
bomborombom bom bomborombom.
Su la strada del monte Pasubio
bomborombom bom bomborombom
ze rimasta soltanto 'na crose
bomborombom bom bomborombom.
No se sente ma più 'na vose,
ma solo el vento che basa i fior.
Ma gli Alpini non hanno paura
bomborombom bom bomborombà.
NOI SOMA ALPIN
Noi soma Alpin
A n' piase 'l vin
Gh'avem l'innamorada
'tacà al quartier.
Cantare e ber Fare l'amor
Son per vecio Alpino
Un gran dover!
OHI CAPOPOSTO
Ohi capoposto schiera la guardia
rendi gli onori ai vecchi soldà
- oilà, a casa si va -
vecchi soldati bravi artiglieri
che han terminato di fare il soldà.
Ohi congedanti due passi avanti
se un'altra firma volete far
- oilà, a casa si va -
non c'è né firma né firmamento
questo è il momento a casa si va.
Ohi macchinista metti il carbone
quel macchinone fallo marciar
- oilà, a casa si va -
fallo marciare come un diretto
a casa presto voglio arrivar.
PASSANO GLI ARDITI
Abbiamo tutti quanti
Una sola volontà!
La volontà santissima,
di vincere o morir.
Abbiamo una Bandiera
Che è nera e tricolor,
abbiam la fiamma nera
e una speranza in cuor.
O battaglion di fiamme nere
Sta scritto là sulla bandiera.
O battaglion di fiamme nere
Non c'è barriera pel tuo valor.
Passano gli Arditi
Vanno alla rappresaglia
Le bombe a man
Volando van!
Oilì Oilà !
e la mitraglia
non ci fermerà!
RISPONDEVANO LE DONNE
"Addio, mia bella, addio,"
cantava nel partir il mio tesor …
"ti lascio il cuore mio,
m'aspetta il Re sul campo dell'onor".
Negli occhi belli io lo guardava,
mentre la bocca ei mi baciava:
avea sul petto il nostro tricolore
e dentro il core il sogno dell'amore.
"Addio, mia bella, addio,
"cantava nel partir la gioventù …
ma il bersagliere mio
son già tre mesi che non scrive più.
L'han visto là sulla frontiera …
ed il mio cuore aspetta e spera …
e guardo sospirando, cielo e mare …
ma non lo vedo ancora ritornare!…
"Addio, mia bella, addio,
sussurra il vento tra le foglie ancor…"
Diceva l'amore mio…
"Chi muore per la Patria, no, non muor".
Ma se per me non vuole Iddio
Che tu ritorni al fianco mio…
anch'io morrò, lo giuro sul mio onore:
morirò per te, mio dolce amor.
SUL CAPPELLO
Sul cappello, sul cappello che noi portiamo
C'è una lunga, c'è una lunga penna nera,
che a noi seve, a noi serve di bandiera
su pei monti, su pei monti a guerreggiar
io là là!
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il primo alpin.
Su pei monti, su pei monti che noi saremo
Pianteremo, pianterem l'accampamento
Brinderemo, brinderemo al reggimento
Via il 3° viva il 3° degli Alpin
io là là!
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il primo alpin.
Su pei monti, su pei monti che noi saremo
Coglieremo, coglierem le stelle alpine
Per donarle, per donarle alle bambine
Farle pianger, farle piangere e sospirà.
io là là!
Evviva evviva il reggimento
Evviva evviva il primo alpin.
TA-PUM
Venti giorni sull'Ortigara
Senza cambio per rismontar
Ta-pum ta-pum ta-pum.
Quando sei dietro quel muretto
Il cecchino comicia a tirar
Ta-pum ta-pum ta-pum.
E domani si va all'assalto
Soldatino non farti ammazzar
Ta-pum ta-pum ta-pum.
Nella valle è un cimitero,
cimitero di noi soldà
Cimitero di noi
soldà forse un giorno ti vengo a trovar
Ta-pum ta-pum ta-pum.
VINAZZA, VINAZZA
Là nella valle c'è un'osteria
L'è allegria di noi Alpin.
E se sin pallida
nei miei colori
non voglio dottori,
non voglio dottori,
e se son pallida
come una strassa
vinassa vinassa,
fiaschi de vin.
Là nella valle c'è un punto nero
È il cimitero di noi Alpin.
E se sin pallida
nei miei colori
non voglio dottori,
non voglio dottori,
e se son pallida
come una strassa
vinassa vinassa,
fiaschi de vin.
Là nella valle c'è una biondina
L'è la rovina di noi Alpin.
E se son pallida
nei miei colori
non voglio dottori,
non voglio dottori,
e se son pallida
come una strassa
vinassa vinassa,
fiaschi de vin.